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Visualizzazione dei post da aprile, 2023
Tempo di ricordi e nostalgia. Quando si aveva poco eppure il cuore era colmo di ogni bene! ERA NATALE Crepitava la legna nel focolare, e la fiamma rischiarava le ultime note della notte, nel silenzio, la mattina di Natale. Nell'aria ancora si espandeva un aroma di arancia e di cannella, di crema di castagne e di frittelle di limone, lievito e panelle. La voce di mio padre e di mia madre sommessa, lieve nel loro chiacchierare, intanto si cuoceva, con carne e rosmarino, un sugo profumato in un coccio affumicato. Sull'asse una sfilata di pasta appena fatta e già si pregustava una gran bella mangiata. Sotto il piatto una bella letterina, colorata e piena di lustrini, con promesse declamate a gran voce tra i sorrisi, e quasi mai mantenute. Era bello il mio Natale senza pretese, senza grandi regali, mi bastava solo la compagnia di chi da tempo è andato via.
Sempre a proposito di silenzio... SILENZI Ci sono silenzi fatti di mille parole, silenzi pieni di tutto e altri pieni di nulla. Ci sono silenzi stanchi, sconfitti, silenzi depressi ed altri entusiasti. Ci sono silenzi pieni di emozioni, silenzi colmi di baci e di passioni. Ci sono silenzi carichi di rancore, silenzi beffardi ed altri gonfi di terrore. Ci sono silenzi pregni di arroganza, silenzi accesi da tanta, tanta speranza. Ci sono i tuoi silenzi ricchi di sguardi, silenzi sospesi tra le tue mani e le mie, silenzi che toccano e accarezzano il cuore, altri rabbiosi, stupiti, gelosi, sognanti l'amore. I miei silenzi lunghi, corrucciati e nervosi, a volte gentili, rassegnati, pazienti, calmi, ti dicono: aspetto che tu torni a parlarmi!
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Quando in un amore cala il silenzio... SILENZIO Hai costruito muri di parole e ne hai fatto stanze impenetrabili, dove ti rifugi in cerca di silenzio e dove anneghi i tuoi pensieri in un mare di tristezza. Hai aperto le finestre del tuo cuore per far entrare note di rabbia e di sconforto per ciò che hai perduto o che non hai considerato. Hai piantato nei tuoi sogni semi di dubbi e di paura che annaffi con fervidi accenti per rattristare e per ferire. Guardami, non ho ancora gli occhi di chi hai perso. Ho orecchie per ascoltare i tuoi silenzi tra le parole. Ho labbra per vestire di sorrisi il tuo stupore. Ho cuore anche per accogliere le parole che non mi dici.
    Quando la distanza infierisce e interferisce con la possibilità di vivere un amore... TEMPO DI VIVERE Uno, due tre, quattro, conto i minuti, conto le ore, vivo e intanto conto i giorni; sorrido e conto i mesi. Osservo le variazioni di luce scorrere nei tuoi occhi; colgo la moltitudine di sfumature nella tua voce. Tempo, tempo scorri! Uno, due tre, quattro, ho contato i minuti, ho contato le ore, ho vissuto contando i giorni e i mesi! Ora sorrido e assaporo ogni istante, guardandoti, vivendoti, ascoltando le parole dalla tua viva e melodiosa voce. Vivo dei tuoi sguardi, vivo della tua pelle e non chiedo altro che respirarti accanto. Tempo, tempo ora fermati!
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Quando il presagio della fine di un amore è latente, ma non si vuole prenderne coscienza... MARE DICEMBRINO Oggi un vento di brezza spira sul mare, le onde alte e impetuose, vorticano con la sabbia, e, diventando terree, si schiumano sull'arenile ancora umido di bruma. Mi hai portato con te al mare, in questo inverno freddo, con il vento di levante che soffia sul cuore, le lacrime del pianto che fluendo sul viso e si dileguano nella sabbia. Mi hai portato con te al mare col vento che punge la pelle, scuote con vigore i vestiti, agita i capelli in un gran turbinio e la salsedine brucia gli occhi, pizzica le mani che scavano, intente a sotterrare ciò che rimane di un amore.
Un altro tassello della mia vita, mio padre.  Burbero e severo, non era facile raccontargli di me, anche da adulta.  A MIO PADRE Padre, ti ho visto invecchiare, raggrinzito e stanco e con la schiena rigida ti muovevi con piccoli, quasi impercettibili passi, con il tuo inseparabile bastone, un lieve sorriso sul volto, la voce un po' rauca, ricordo delle tue mille sigarette e le parole che non volevano uscire. Padre tu mi hai visto diventare adulta, donna e madre ed hai potuto gioire della mia apparente felicità. Ti ho protetto dal dolore della mia vuota esistenza, ti ho negato parte della mia sincerità . Parlo alla piccola foto, ormai sbiadita, sulla lapide e spero nel tuo perdono.
Una parte della mia vita, uno squarcio nel velo del tempo, uno sguardo al periodo dell'infanzia e il ricordo di mia madre...  LA BAMBINA DIETRO LA GONNA Ero io, la bambina dietro la gonna. Aggrappata alla piega di un morbido tessuto, mi nascondevo agli sguardi. Nell'altra mano una bambola, l'unica, nuda, mutilata, e con i capelli arruffati. Camminavamo in tre, ma tu, mamma, guardavi la strada. Io guardavo te, stando aggrappata a te e ti vedevo immensa, bella e triste, immersa in un alone di struggente malinconia. L'ho ereditato io, quando ti ho vista rimpicciolita, raggrinzita e con quel velo nero sulla meravigliosa luce verde dei tuoi occhi. .
Benvenuti in questo blog, cari lettori! Mi chiamo Lucilla Cave, e da qualche mese ho ricominciato a scrivere poesie, con alcune pubblicazioni editoriali. Dico ricominciato, perché quando ero un'adolescente scrivevo versi d'amore dedicati al ragazzo che mi piaceva (lui non ne sapeva nulla!) o versi dedicati alla luna, alle stelle e agli affetti. Da allora è passato tanto tempo e mi dispiace un po' non aver coltivato questo mio interesse, spero di poter recuperare il tempo perso, ma forse questo lungo arco temporale improduttivo mi è servito perché questa mia passione emergesse più consapevolmente. Mi piacerebbe avere un pubblico interessato ai miei versi, un pubblico attivo che apprezzi e che sappia anche fare critica costruttiva, per aiutarmi a smussare qualche spigolosità poetica. GRAZIE A TUTTI! By Lucilla